Dal punto di vista nutrizionale i componenti essenziali della pasta la rendono un alimento a bassissimo contenuto di grassi, digeribile, ma allo stesso tempo ideale per chi svolge un’attività fisica e mentale e necessita di un grande apporto energetico.
Poiché la pasta non si mangia mai da sola, ma associata ad altri ingredienti o condimenti, il suo valore nutritivo viene ulteriormente esaltato e migliorato.
Abbinarne tipi e formati di pasta ai sughi scelti, salarla al punto giusto e cuocerla in maniera corretta, può fare davvero la differenza!
I FORMATI DI PASTA
Conviene utilizzare pasta ruvida o rigata se deve essere condita con salse morbide e scivolose per trattenere meglio il condimento.
Mentre la pasta liscia per condimenti consistenti e legati.
La pasta secca lunga (spaghetti, bucatini, linguine, etc.) si adatta bene a sughi di a base di pomodoro, pesce e verdure, ma anche a salse verdi (pesto) e bianche a base di formaggi morbidi.
La pasta secca ritorta (cellentani, fusilli, ziti, etc.) è adatta a sughi a base di pomodoro e verdure.
La pasta corta (maccheroni, rigatoni, pennette, penne, pipe, garganelli, sedani etc.) è perfetta per ragù e stracotti o sughi di verdure.
La pasta piatta (lasagne, farfalle, etc.) si presta per salse cremose, sughi di verdure e formaggi.
LA COTTURA
La quantità di acqua giusta è circa 1 litro per ogni 100 g di pasta
E' importante non buttare mai la pasta nell’acqua di cottura se quest’ultima non bolle a sufficienza. «Qualcuno, per la fretta, tende a non aspettare il momento giusto, ma calare la pasta prima del dovuto, significa raffreddare l’acqua di cottura.
A quel punto, per farla tornare a bollire, dobbiamo aspettare qualche minuto e questo tempo in più pregiudica la cottura della pasta cuocendo troppo la superficie esterna (rendendola appiccicosa) e lasciando troppo dura la parte più interna.
Attenzione ai tempi di cottura...la pasta deve essere cotta sempre al dente, la pasta troppo cotta è meno digeribile.
IL SALE
Salare l’acqua all’inizio della cottura (e non all’ultimo momento), perché in questo modo la pasta ha modo di assorbire in pieno e in modo uniforme il sapore sapido (quando si mette il sale all’ultimo momento, si rischia di mangiare una pasta salata all’esterno e poco sapida al suo interno). Un ulteriore suggerimento è quello di capire se va bene la quantità di sale aggiunto assaggiando l’acqua di cottura e soltanto dopo la pasta.
QUANDO E COME CONDIRLA
Aggiungere il sugo quando la pasta è già nei piatti non viene ben amalgamato( anche perchè non è comodo mescolarla dentro ai singoli piatti) e si rischia di lasciare separati il sapore della pasta e quello del sugo.
E' meglio togliere la pasta dall’acqua di cottura un minuto prima del previsto e lasciarla mantecare in pentola o padella nel condimento facendo sì che il sugo si amalgami alla pasta in modo uniforme e dia un gusto più omogeneo.